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Dall’Inail l’opuscolo con i diversi tipi di verifiche, le precauzioni da adottare, la frequenza e il rapporto di verifica per impianti elettrici ad uso medico e non solo

 

verifica-impianti-elettrici inailPer verifiche impianti elettrici si intende quell’insieme di operazioni che deve accertare la rispondenza dell’impianto alla regola dell’arte, dal punto di vista della sicurezza.

In base a quanto previsto dall’art. 80 del dlgs 81/2008, il datore di lavoro ha l’obbligo di provvedere affinché i lavoratori nei luoghi di lavoro siano protetti dai rischi di natura elettrica che possono derivare da:

  • impianti elettrici
  • attrezzature
  • materiali elettrici

Lo stesso articolo 86 del Testo Unico ritiene necessario verificare lo stato di conservazione e di efficienza di impianti elettrici e impianti di protezione dai fulmini ai fini della sicurezza.

All’Inail è assegnato il compito di verifica a campione della prima installazione degli impianti di messa a terra nei luoghi di lavoro.

In riferimento ai locali medici, si ha che la tutela della salute e della sicurezza dei pazienti si aggiunge a quella dei lavoratori: i pazienti, a causa del loro stato e della presenza di elettrodi all’interno o a contatto con il corpo, sono soggetti a pericoli anche quando si hanno valori dei parametri elettrici che per un essere umano in condizioni normali non rappresentano un pericolo.

Al riguardo, l’Inail ha realizzato la seguente guida: Impianti elettrici nei locali medici: verifiche.

La guida Inail

Il documento ricorda che la verifica di un sistema elettrico collegato alla rete può essere effettuata con riferimento alla norma CEI 64-8/6, che fornisce le prescrizioni per le verifiche di qualsiasi impianto elettrico.

In particolare, per gli impianti elettrici nei locali a uso medico, ulteriori prescrizioni si trovano nella norma CEI 64-8/7-710.

In aggiunta a quanto previsto da tali norme, prescrizioni e considerazioni aggiuntive specifiche per i lavori elettrici possono essere trovate nella norma CEI 11-27.

Tipi di verifiche

Le verifiche, condotte in maniera da accertare la sicurezza dell’impianto, si dividono in verifica:

  • iniziale
  • periodica

La verifica iniziale serve per determinare la conformità dell’impianto allo stato dell’arte in vigore (al fine anche del rilascio della dichiarazione di conformità), per controllare la conformità dell’installazione al progetto e per identificare eventuali difetti dell’impianto.

Le verifiche periodiche, invece, sono volte a determinare la permanenza nel tempo dei requisiti di funzionalità e sicurezza dell’impianto e di tutte le apparecchiature che lo costituiscono. Sono necessarie per:

  • confermare che l’impianto non sia danneggiato o deteriorato
  • individuare eventuali difetti dell’impianto che non sono stati messi in evidenza con le verifiche precedenti

Tuttavia, durante la realizzazione dell’impianto possono essere svolte delle verifiche parziali che hanno lo scopo di ausilio alla prosecuzione dei lavori.

L’esito di qualsiasi tipo di verifica è verbalizzato ed è tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza.

Si ricorda poi che una verifica è articolata in:

  • esame della documentazione, un accertamento svolto sulla documentazione tecnica per valutarne la conformità alle norme e la consistenza rispetto alle assunzioni adottate per i calcoli, che potrebbero essere non veritiere, errate o obsolete, a causa di modifiche della struttura e/o degli impianti e/o del loro uso
  • esame sul campo, comprende due momenti diversi, l’esame a vista e l’esecuzione di misure e/o prove

Precauzioni per la verifica

Il documento riporta alcune precauzioni da prendere durante la verifica al fine di garantire la sicurezza ed evitare danni alle persone, ai beni e ai componenti dell’impianto.

In particolare:

  • le persone che effettuano le verifiche devono avere a disposizione tutta la documentazione riguardante l’impianto (anche per gli impianti non soggetti a obblighi di progettazione dovrebbe essere disponibile almeno l’elenco dei componenti dell’impianto e uno schema dello stesso)
  • quando un impianto elettrico esistente è modificato o a esso è aggiunta una parte, si deve verificare che la modifica o l’aggiunta siano conformi alla regola dell’arte in materia di sicurezza e non compromettano la sicurezza complessiva dell’impianto
  • le verifiche, quando comportano rischio di trovarsi in prossimità o a contatto con parti sotto tensione devono essere eseguite da PES (persona esperta in ambito elettrico) o PAV (persona avvertita in ambito elettrico)
  • se il lavoro non è sotto tensione, da PEC (persona comune ) sotto la supervisione di PES; da PEC sotto la sorveglianza di PES o PAV
  • in dipendenza della situazione di lavoro (misure, prove, ricerca di guasti), si devono adottare le regole previste per i lavori fuori tensione o sotto tensione o in prossimità di parti attive

Frequenza verifiche

Il documento ricorda che, secondo la CEI 64-8/6, la frequenza della verifica periodica di un impianto va determinata considerando i seguenti fattori:

  • il tipo di impianto e componenti
  • il suo uso e funzionamento
  • la frequenza e la qualità della manutenzione
  • le influenze esterne a cui l’impianto è soggetto

In base alla norma, l’intervallo di tempo può essere di alcuni anni (per esempio 5 anni). Eccezion fatta per i seguenti casi per i quali, esistendo un rischio maggiore, sono richiesti intervalli di 2 anni:

  •  posti di lavoro/luoghi con rischio di degrado, incendio, esplosione
  • posti di lavoro/luoghi in cui coesistano impianti di AT e BT
  • luoghi ai quali abbia accesso il pubblico
  • cantieri
  • locali medici

In qualche caso, l’intervallo di tempo è stabilito da prescrizioni di carattere legislativo.

Rapporto di verifica

Al termine, sulla base dell’esito dell’esame della documentazione, dell’esame a vista e dei dati raccolti con le misure e le prove eseguite, si redige il rapporto di verifica.

Il rapporto di verifica deve riportare anche i dati e la firma di chi ha effettuato la verifica.

Infine, il documento si sofferma poi più nel dettaglio nelle modalità dell’esame della documentazione, dell’esame a vista, dell’esecuzione di misure e prove e riporta ulteriori indicazioni sugli elementi specifici della verifica degli impianti di messa a terra.

Clicca qui per scaricare la guida Inail

Fonte