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La gran parte degli impianti fotovoltaici sono allacciati alla rete elettrica nazionale. Nonostante ciò chiarezza su come funziona lo scambio tra energia fotovoltaica e rete elettrica nazionale non ce n’è molta, anche per chi ha già un impianto in “scambio sul posto” sul proprio tetto.

fotovoltaico scambio sul posto

 

Energia fotovoltaica scambiata con la rete, dunque. Ma come funziona lo scambio? Qual è il percorso , il flusso, di elettricità che si crea col proprio impianto fotovoltaico? L’energia auto-prodotta dall’impianto viene direttamente immessa in rete o viene prima messa a disposizione della casa? In che punto viene contabilizzata dai contatori? Qual è il percorso che l’energia auto-prodotta fa prima di entrare in rete o prima di essere consumata?

L’energia prodotta con un impianto fotovoltaico, che prima veniva misurata da un primo contatore (perchè gli incentivi remuneravano tutta l’energia prodotta), viene ora misurata solo nel momento in cui entra in rete: viene posto un contatore, contatore “di scambio”, che misura i flussi di energia fotovoltaica scambiata con la rete.

L’energia fotovoltaica scambiata con la rete è misurata dal contatore bidirezionale

Il-percorso-e-i-flussi-di-energia-con-la-rete-elettricaIl contatore bidirezionale, dunque, posto tra la rete elettrica di enel e la mia abitazione, misura le quantità di energia in entrata e in uscita dalla mia utenza: kwh immessi in rete e kwh prelevati dalla rete. Queste misurazioni saranno utili al fine della compensazione dello scambio sul posto o nel conteggio per la vendita dell’energia prodotta.

Nell' immagine è raffigurato lo schema del flusso dell’energia fotovoltaica scambiata con la rete: elettricità prodotta, immessa in rete e prelevata dalla rete.

L’elettricità pulita, una volta prodotta, dove va a finire? Quale percorso segue? Come viene utilizzata?

In sintesi.

Il mio impianto produce di giorno una quantità di energia, misurata da un primo contatore (M1). Questo primo contatore M1 oggi non è più necessario perchè serviva solo a conteggiare gli incentivi, ma viene comunque installato.

Questa energia può essere direttamente posta al servizio dei miei consumi (C), oppure può passare da un secondo contatore che ne registra l’immissione in rete (U)Viene contabilizzata in uscita, quindi, solo quella parte di corrente elettrica che non viene immediatamente consumata dalla mia utenza.
L’energia immessa in rete, in altre parole, non è tutta quella prodotta dal mio impianto, ma solo quella che non viene istantaneamente auto-consumata.

Questo è ciò che accade sull’energia prodotta.
Cosa accade invece sull’energia prelevata dalla rete? Di notte, quando il mio impianto non produce, l’energia necessaria viene prelevata dalla rete.

La rete enel mette a disposizione l’energia che mi serve nei momenti di non produzione del mio impianto: l’elettricità in entrata (E), viene conteggiata dal contatore M2 ed entra direttamente nella mia utenza.

Questa parte dell’elettricità viene tutta fatturata in bolletta. Poi lo scambio sul posto provvederà a fare le dovute compensazioni. Cioè: la quantità di energia prelevata andrà a compensare l’energia precedentemente immessa, ovvero l’energia prodotta e non immediatamente auto-consumata.

Nello schema riportato, dunque:

  • P = tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico
  • E = energia prelevata dalla rete (pagata con la bolletta elettrica e poi portata in compensazione)
  • U = energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e immessa in rete (ovvero l’energia non immediatamente auto-consumata). Questa parte dell’energia sarà poi portata in compensazione con l’energia prelevata (E).
  • C = energia consumata dalle utenze (che può essere o quella auto-prodotta o quella prelevata da rete)
  • M1= contatore dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico (contatore che prima era funzionale agli incentivi)
  • M2 = contatore di scambio “bidirezionale“ dell’energia scambiata con la rete (quello che serve a calcolare lo scambio sul posto).

Dunque, l’energia fotovoltaica scambiata con la rete da un lato deve poter permettere l’autoconsumo istantaneo (cioè: nel momento stesso di produzione dell’impianto). Dall’altro deve poter permettere il prelievo dalla rete quando l’impianto non produce. Fonte