Reddito degli ingegneri in caduta libera
Lunghissimi tempi di attesa per ottenere i provvedimenti amministrativi; richiesta di adempimenti in cantiere oltre ogni ragionevole necessità; mancata proporzionalità tra la complessità delle procedure e l’intervento da realizzare; norme disomogenee tra le varie amministrazioni; continua innovazione e stratificazione di leggi e regolamenti; bandi pubblici spesso illegittimi; restringimento del credito a famiglie e imprese da parte delle banche; un fisco sempre più esigente e una pubblica amministrazione che non paga o paga in grande ritardo.
Sono questi i numerosi problemi – individuati dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri nel rapporto annuale sui servizi di ingegneria -, che affliggono, ormai da tempo, il mercato delle costruzioni pubbliche e private e, di conseguenza, tutto il sistema dei servizi di ingegneria.
Nel quadro di queste criticità si inserisce il calo continuo del mercato dei servizi di ingegneria: 15,2 miliardi nel 2012, rispetto ai 22 del 2008, perdendo altri 400 milioni in un anno.
E il reddito degli ingegneri? Continua a calare anch’esso e registra, oggi, valori più bassi di quelli osservati oltre 10 anni fa: 34.600 euro nel 2012, quasi 4mila in meno rispetto ai 38.300 registrati nel 2003 e decisamente distanti dai 40.237 osservati nel 2007. In termini “reali”, il reddito medio annuo degli ingegneri si è contratto del 22,9% in cinque anni, tra il 2007 al 2012.
In questo mercato in continua contrazione gli unici ad aumentare sono i professionisti che vi operano: a fine 2012 il comparto può annoverare quasi 260mila professionisti tecnici – ingegneri, architetti, geometri e periti industriali – e oltre 9.200 società di ingegneria. I liberi professionisti, complessivamente intesi, si dividono tra loro il 50% del totale del mercato. Seguiti, però, molto da vicino, dalle società di ingegneria con il 43%: queste ultime, di fatto, hanno raggiunto una posizione di quasi monopolio nel settore dei bandi pubblici di progettazione. L’attuale fase si conferma molto difficile per gli ingegneri che, pur mantenendo la prima posizione tra i liberi professionisti, continuano a registrare una flessione della loro quota di mercato, arrivata oggi al 18,6%, contro il 23% di pochi anni fa.
Questa discesa segue da vicino quella generale del mercato delle costruzioni che, nel 2012, colleziona il suo quinto anno di decremento, per una perdita totale, in 4 anni, di 31 miliardi di euro, cui devono aggiungersi altri 3 nel corso del 2013. Il settore si attesterà così, a fine 2013, su un valore di circa 128 miliardi di euro, dai 159 del 2008, anno in cui ha registrato il suo massimo.