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Snellire le norme e le procedure antincendio salvaguardando la sicurezza delle persone e dei beni, per facilitare le imprese e i professionisti. È questo lo scopo del progetto di semplificazione messo a punto dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e presentato dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano

testo unico antincendioUn progetto – spiega una nota  del Ministero – iniziato con il Dpr 151/2011 che ha trasferito parte dei controlli antincendio, ex ante, dai Vigili del Fuoco ai professionisti esperti di antincendio, consentendo di impiegare più efficacemente le risorse nelle verifiche, ex post, successive all’avvio dell’esercizio.
 
Questo processo di semplificazione – continua il Ministero – deve proseguire con la riduzione degli oneri di prevenzione incendi e l’ammodernamento dei principi regolatori, rendendo necessario un nuovo quadro di regolamentazione tecnica e un nuovo approccio metodologico, più aderente al progresso tecnologico, che superi l’articolata e complessa stratificazione di norme, circolari e pareri.
 
L’obiettivo è dunque quello di superare il voluminoso e articolato corpus normativo tecnico vigente, inquadrando in un unico testo organico e sistematico le disposizioni di prevenzione incendi applicabili a tutte le attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco, fornendo strumenti di progettazione semplici, versatili ed accettati a livello internazionale, in grado di individuare le soluzioni tecniche necessarie.
 
“Il progetto forma un modello di declinazione della sussidiarietà orizzontale – ha detto il Ministro Alfano nella conferenza stampa di presentazione – cioè lo Stato non regola più il dettaglio, i professionisti lo realizzano.
 
È questo il nucleo di quello che vogliamo realizzare, con il protagonismo dei professionisti che si assumono la responsabilità delle scelte. In questo progetto sono dunque le linee guida della rivoluzione burocratica che semplifica la vita di milioni di italiani, dagli imprenditori agli artigiani, dai professionisti ai cittadini”.

Il  documento presentato si basa su alcuni principi, tra cui:
– generalità: le metodologie di progettazione della sicurezza antincendio possono essere applicate a tutte le attività;
– semplicità: laddove esistano diverse possibilità per raggiungere il medesimo risultato si prediligono soluzioni più semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile operare la revisione;
– flessibilità: per ogni livello di prestazione di sicurezza antincendio richiesto, sono indicate diverse soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali e sono definiti metodi riconosciuti che valorizzano l’ingegneria antincendio;
– standardizzazione ed integrazione: il linguaggio in materia di prevenzione incendi è conforme agli standard internazionali e sono unificate le diverse disposizioni previste nei documenti esistenti della prevenzione incendi in ambito nazionale;
– inclusione: le persone che frequentano le attività sono considerate un fattore sensibile nella progettazione della sicurezza antincendio, in relazione anche alle diverse abilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ecc.), temporanee o permanenti.
 
Secondo il Dipartimento dei VV.FF., tale impostazione metodologica consentirà di affrontare la progettazione antincendio con un unico approccio logico, e non più con approcci differenziati a seconda della tipologia di attività.
 
Inoltre, il volume di documenti da consultare passerà dalle migliaia di pagine dell’attuale corpus normativo alle poche centinaia del nuovo documento, che costituirà una bussola per la ricerca di soluzioni tecniche sicure, semplici, rapide, efficaci ed economicamente sostenibili.
Il documento si tradurrà in un decreto ministeriale che, a legislazione vigente, conterrà pochi articoli e una serie di allegati tecnici e prevederà un regime transitorio per consentire una graduale applicazione delle nuove disposizioni. Fonte