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Le autorizzazioni edilizie sono in cima alla classifica delle procedure più complicate. Lo denunciano i cittadini e le imprese che hanno partecipato alla consultazione telematica sulle “100 procedure più complicate da semplificare”, lanciata dal Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l'Anci, Associazione nazionale comuni italiani, e l'Upi, Unione delle province italiane.

Nonostante i tentativi di semplificazione avvenuti negli anni, cittadini e imprese mettono sotto accusa i tempi lunghi per ottenere i titoli abilitativi, l’alto numero di enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni e l’assenza di un riferimento normativo certo, con leggi statali e regionali che spesso si contraddicono e differenze nei moduli da utilizzare anche tra comuni vicini.

È l’edilizia il settore col maggior numero di procedure complicate 2
 
In generale, il permesso di costruire si colloca in testa all’elenco delle procedure più complicate e lunghe. Nell’edilizia industriale, ad esempio, per ottenere le autorizzazioni utili al rilascio del permesso di costruire serve il doppio del tempo che si impiega per i lavori. Se la realizzazione dello stabilimento porta via un anno, ne servono quindi due per i permessi.
 
Tra le altre procedure da semplificare è inoltre indicata l’autorizzazione paesaggistica, che risulta sproporzionata per piccoli interventi come il taglio di alberi isolati o la realizzazione di comignoli e portoni.
 
A detta di cittadini e imprese non si salvano neanche Dia,Scia e Comunicazione degli interventi di edilizia libera, pensati proprio per snellire le procedure e rendere più agevole la realizzazione dei lavori. Molto spesso, infatti, gli iter per la presentazione di questi documenti sono soggetti alle diverse interpretazioni degli uffici tecnici.
 
Ad essere considerata troppo onerosa è, inoltre, l’autorizzazione sismica, che alcune amministrazioni richiedono anche per la realizzazione di loculi cimiteriali.
 
I professionisti e le imprese giudicano poi eccessivi i documenti da presentare per la partecipazione alle gare d’appalto. In particolare sono considerati onerosi i tempi e il numero di adempimenti per ottenere il Durc, Documento unico di regolarità contributiva, la documentazione antimafia e le attestazioni Soa.
 
Per finire, a gravare sulle imprese sono le autorizzazioni ambientali, soprattutto la normativa sulla VIA, considerata di difficile comprensione e con un sistema di rilascio dei pareri ancora farraginoso.

“Questi risultati – ha reso noto il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione Maria Anna Madia  – rappresentano per il Governo una base conoscitiva indispensabile per avviare una nuova politica di semplificazione, in grado di rispondere alle domande di cittadini e imprese. Sarà predisposta l'agenda per la semplificazione, condivisa con le Regioni e gli Enti Locali: per ciascuna delle priorità indicate dai cittadini e dalle imprese saranno individuati obiettivi, risultati attesi, tempi e responsabilità per realizzarli. Infine massima trasparenza: lo stato di avanzamento degli interventi di semplificazione sarà verificabile sulle pagine web del Dipartimento della Funzione Pubblica.” Fonte